Il processo per l’omicidio di Luca Sacchi è iniziato il 18 maggio. Del Grosso: “Nello zaino non c’erano soldi”.
ROMA – Il processo per l’omicidio di Luca Sacchi, avvenuto nell’ottobre 2019, è iniziato il 9 giugno. Nella giornata del 22 aprile è tornata a parlare Anastasiya, fidanzata della vittima.
La testimonianza di Anastasiya: “Princi era solo un amico”
In aula è stata ascoltata anche la fidanzata di Luca Sacchi, Anastasia Kylemnyk. “Tra me e Giovanni Princi non c’è mai stato nulla di particolare, solo una semplice amicizia, perché lui era amico di Luca. Io ero attaccatissima al mio fidanzato“, le sue parole durante la prima udienza riportate da Rai News.
“Quello che ricordo è che sentii una compressione alla nuca, ricordo che qualcuno mi disse ‘dammi il tuo zaino’ e io ho aperto le braccia per farglielo prendere. Ero a terra, poi mi misi sulle ginocchia, girai la testa a sinistra e vidi le gambe di Luca a terra, a due metri da me, era sotto al marciapiede“, ha dichiarato la giovane in occasione dell’udienza del 22 aprile 2021.
“Il giorno dopo sono andata sotto casa di Princi perché volevo parlare con lui, volevo guardarlo negli occhi, volevo che mi dicesse cosa era successo e se conosceva chi ci aveva aggrediti. I responsabili avrei voluto averli tra le mani prima io dei carabinieri perché mi avevano strappato la persona che amavo di più a questo mondo”, ha aggiunto la giovane.
Il padre di Luca Sacchi: “Chiediamo l’ergastolo per gli autori materiali dell’omicidio”
Alla prima udienza, che si è svolta il 18 maggio, erano presenti anche i genitori di Luca Sacchi con il padre che ha parlato con i giornalisti fuori dal Tribunale: “Noi ci siamo. E’ la prima volta che rivediamo Anastasiya visto che dalla sera dell’omicidio non abbiamo più avuto contatti. Come famiglia chiediamo che vengano condannati all’ergastolo gli autori materiali dell’omicidio“.
Gli sms
Da un’informativa dei carabinieri spuntano dei nuovi sms, come riportato da Repubblica, che Luca Sacchi ha inviato alla fidanzata il giorno della sua morte.
“Amo’, novità? Amo’, attieniti ai piani”, si legge nei testi con il giovane che poi aggiunge in altri messaggi: “Spero che tu faccia come mi hai detto se no ti meno, se scopro che hai fatto le cose senza di me…“. Secondo la giovane i messaggi si riferiscono all’acquisto di una casa.
E gli inquirenti aggiungono che cinque giorni prima Luca e la fidanzata erano stati a Casal Monastero, il quartiere dove vivono i pusher Del Grosso e Pirino e autori dell’omicidio proprio del 24enne. Una vicenda che ha diversi punti da chiarire con il processo che continuerà nelle prossime settimane con altre udienze.
Le richieste della Procura
La Procura ha chiesto l’ergastolo per Del Grosso. Condanna a 30 anni, invece, per Pirino e Marcello De Propris, considerati partecipanti a pieno titolo all’omicidio. Quattro anni per Anasasiya mentre l’accusa ha deciso di chiedere una assoluzione per Armando De Propris.